Il 19 Maggio 2023 la giornalista GILDA FERRARI ha scritto sul Secolo XIX un articolo sul volontariato, di cui viene qui sotto pubblicato uno stralcio.”Terzo settore in Liguria, tremila associazioni a caccia di giovani volontari: “ È crisi delle vocazioni senza ragazzi non c’è futuro ”Compreso nella più grande famiglia del non profit, il terzo settore ha una storia antica e numeri grandi in Liguria. Gli enti registrati al Runts, il Registro del terzo settore, sono quasi tremila, di cui più della metà concentrati su Genova. Negli ultimi anni le associazioni patiscono la crisi delle vocazioni: mancano volontari giovani. La Regione Liguria, intanto, sta per avviare corsi di formazione per gli enti pubblici, al fine di migliorare la preziosa collaborazione col volontariato, pressato da una crescente burocrazia“
L’articolo prosegue con l’intervista ad alcune delle associazioni presenti sul territorio, tra le quali anche la nostra, ecco quanto viene rilasciato dalla presidente Regionale Giuseppina Nisi: “Siamo tornati in corsia, il Covid non ci ha fermati”
Duemila volontari in Liguria, di cui 800 solo a Genova. L’Associazione volontari ospedalieri (Avo) è tra le realtà più grandi. I volontari mettono a disposizione il loro tempo offrendo calore umano, ascolto e compagnia ai malati negli ospedali e agli anziani nelle case di riposo. In associazione è presente la sezione “Avogiovani”. E proprio di giovani parla con entusiasmo Giuseppina Nisi, presidente regionale dell’Avo. «Bisognerebbe vederli, insieme – racconta -: i volontari più giovani con gli anziani. Si crea un’alchimia meravigliosa. Sembrano mondi lontani, invece vecchi e ragazzi si comprendono al volo ed è una gioia vederli interagire nelle case di risposo o negli ospedali: giocano a carte, a tombola, chiacchierano, si fanno compagnia, i ragazzi donano ad anziani e malati grande conforto, momenti di serenità, una ventata di allegria». Nisi denuncia, come altri colleghi del terzo settore, una crisi delle vocazioni al volontariato. «Durante il Covid abbiamo sofferto il non poter stare vicino ai nostri assistiti, ma ci siamo dati da fare comunque con altre attività, a cominciare dal supporto agli hub vaccinali sino all’assistenza telefonica, molto richiesta ai tempi e tuttora attiva. Adesso che finalmente la pandemia è terminata siamo tornati in corsia, al nostro posto. Non ci servono risorse, su quel fronte siamo abituati ad arrangiarci, anche se con fatica. Abbiamo invece un problema di ricambio generazionale, ci servono volontari e non è facile perché le difficoltà degli ultimi tempi hanno reso tutti più individualisti ed egoisti. Ma non mi stanco di fare appello ai ragazzi: venite a trovarci, abbiamo una corsia preferenziale per i giovani, senza clausole né orari, per venire incontro alle vostre esigenze. Siete preziosi, fatevi avanti».